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Stile - Paragrafo 4 - Willem Brouwer

4. Una declinazione formale dello stile.

Ma se Berlage era convinto che la nuova cultura si sarebbe retta su basi religiose, i prossimi sviluppi nel mondo artistico e architettonico privilegiavano invece ben altri valori che si farann avanti con l'età della razionalizzazione.
Una influenza di portata internazionale su questi sviluppi ebbe il lavoro del gruppo "de Stijl" che fu fondato nel 1917 in seguito all'incontro di Theo van Doesburg e Piet Mondriaan, i due personaggi più importanti di questo gruppo. Ogniuno di loro rappresentava una scuola all'interno di una scuola: Mondriaan la filosofia del Neo-Plasticismo e Van Doesburg la teoria dell'Elementarismo.

T. van D. divise la storia dell'arte in tre movimenti principali:

  1. La necessità di esprimere letteralmente l'esperienza visiva, come avviene negli stili Ellenistici (Physio-Plastico). Questo tipo di espressione si chiama "Abbildung".
  2. La necessità di esprimere il contenuto spirituale mediante l'esperienza visiva, come avviene nello stile gotico (ideo-Plastico). Tipo di espressione che fu da lui chiamato "Ausbildung".
  3. La necessità di esprimere direttamente il contenuto spirituale attraverso una relazione pura con la forma e il colore, che sarà lo stile del futuro. Questo tipo di espressione fu battezzata "Umbildung", ovvero il Neo-Plastico o "Neue Bildung".

La filosofia Neo-Plastica di Piet Mondriaan era alla base delle scelte estetiche del movimento De Stijl. La mente purista di Mondriaan astraeva dalla realtà tre elementi: la superficie; l'orizzontale e la verticale; i colori primari.
M. non accettava l'idea di movimento e la sua espressione più naturale: la curva. Persino la diagonale gli sembrava una figura troppo dinamica. Theo van Doesburg, per contro, credeva nella quarta dimensione del "continuum spazio-tempo", ed era già presto affascinato dalla diagonale e pronto ad estendere le sue sperimentazioni alla architettura. Da queste divergenze nacque la rottura tra i due capiscuola nel 1925.
L'obiettivo del De Stijl è una architettura `denaturalizzata' e van Doesburg critica quelle tendenze architettoniche che mettevano in evidenza la struttura costruttiva. Così egli scrisse:
"Un'architettura che si vuole creativa non si occupa di mettere a nudo i legamenti e le ossa dello scheletro costruttivo. In questo caso l'architettura si troverebbe ad assumere lo stesso punto di vista anatomico della pittura all'epoca del Naturalismo". Una critica che fu indirizzata a Viollet-Le-Duc, Berlage, Perret, come a Le Corbusier e Mies van der Rohe (1).
(Quest'ultimo aveva usato i termini "Haut und Knochenbauten" nel descrivere gli edifici in calcestruzzo armato).
E' noto che il gruppo De Stijl, che è presente a Parigi con una mostra dal 15 ottobre al 15 novembre 1923, influenzò anche il lavoro di Le Corbusier. L'introduzione della policromia nel progetto della villa La Roche, insieme ad altre operazioni di denaturalizzazione di questo progetto, è la testimonianza dell'interesse che L.C. ha per queste opere del gruppo De Stijl.
Per van Doesburg la pittura e l'architettura si completano nei loro diversi compiti. L'architettura congiunge, lega, mentre la pittura disgiunge e spezza. I neoplastici di De Stijl insistono su questa integrazione tra le arti al fine di creare un linguaggio globale e comune, diffuso il più possibile nella propria universalità segnica e semantica, aderente a scelte razionali. Questa ricerca di una nuova espressione d'arte, indirizzata verso l'universale stravolge tutte le precedenti concezioni estetiche: l'arte viene considerata l'intermediaria tra l'uomo e l'assoluto.
L'importanza del rapporto fra l'individuale e l'universale si esplicita nel motto: scopo della natura è l'uomo — scopo dell'uomo è lo stile: "De Stijl".
Nella prefazione del primo numero di De Stijl del giugno 1917 leggiamo:
"questo periodico si prefigge come scopo di contribuire allo sviluppo di un nuovo senso estetico. Alla confusione arcaica — 'al barocco moderno' — vuole contrapporre i principi logici di uno stile che va maturando e che è fondato sulla osservazione dei rapporti fra le tendenze attuali e i mezzi di espressione. Vuol riunire e coordinare le tendenze attuali della nuova plastica le quali, benchè fondamentalmente simili fra di loro, si sono sviluppate indipendentemente l'una dall'altra . . . l'artista veramente moderno, cioè cosciente, ha una duplice missione. In primo luogo egli deve creare l'opera d'arte puramente plastica; in secondo luogo deve avvicinare il pubblico alla comprensione di un'estetica dell'arte plastica pura . . . quando gli artisti delle diverse arti plastiche avranno capito che devono parlare un linguaggio universale, non si aggrapperanno più alla propria individualità".
Alcuni passi presi dai primi numeri di De Stijl ben esplicitano che cosa intendevano per stile i protagonisti di questo movimento:

J.J.P. Oud:  " Bisogna distinguere due correnti principali nella ricerca di uno stile. L'una, la corrente tecnicoindustriale, si sforza di dare una espressione estetica ai prodotti dell'ingegnosità tecnica. La seconda corrente, l'arte, si sforza di giungere per mezzo dell'astrazione all'obbiettività.
L'unione di queste due correnti costituisce l'essenza stessa del nuovo stile ".
1918 De Stijl N. 1 p. 25
Mondriaan:  “ E' così che ogni stile ha un tenore non-temporale e una manifestazione temporale. Possiamo chiamare "Tenore non-temporale" l'universale dello stile. Possiamo chiamare "Manifestazione temporale" la caratteristica o l'individuale dello stile ".
1917 De Stijl N. 1 p. 23
Van Doesburg:  “ L'espressione plastica della coscienza interiore nasce da una necessità: è risoluta, positiva e, quindi, forte.
L'espressione plastica delle apparenze è arbitraria, capricciosa e, quindi, debole. E' qui che si situano le forme del Barocco. Ogni tipo di Barocco nasce dall'espressione delle forme esteriori, nasce dalla cultura del mimetismo. Lo stile (De Stijl) nasce dall'espressione plastica della coscienza interiore, nasce dalla ricerca della espressione delle forme interiori ".
1919 De Stijl N. 2 p. 48

Sarà lo stesso Oud a ricordare nei suoi scritti la priorità dei canoni formali in questa loro ricerca di un nuovo stile.
Quando egli realizza negli anni 1924-1927 le case a schiera a Hoek van Holland in cui introduce nelle testate le grandi curvature a semicerchio, gli altri membri del movimento lo criticheranno duramente. Van Doesburg accuserà Oud di essere passato allo "Stile Van de Velde".

1. Le Corbusier e De Stijl, Bruno Reichlin, Casabella 520-521, 1986


1. Il pluriuso della parola stile - Willem Brouwer

2. Una definizione: La voce Stile nel Dizionario di Quatremère de Quincy - Willem Brouwer

3. La ricerca di un nuovo ruolo dello stile - Willem Brouwer

4. Una declinazione formale dello stile.- Willem Brouwer

5. Una declinazione ideologica dello stile - Willem Brouwer

6. La proclamazione di uno stile: The International Style - Willem Brouwer

7. Lo Stile come espressione dello spirito di un'epoca. - Willem Brouwer

8. Lo stile inteso come caratteristica distintiva e di riconoscibilità dell'opera individuale.

 

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Willem Brouwer

Foto di Willem Brouwer Architetto willembrouwer2015@gmail.com Willem Brouwer Home Page: